“Ammucchiati sul pavimento, in modo da formare una specie di trono, erano tacchini, oche, selvaggina, pollame, cosciotti, grandi pezzi di carne, porcellini da latte, lunghe ghirlande di salsicce, pasticci di carne, pudding, barilotti di ostriche, castagne arrosto roventi, mele rosse, arance succose, pere succulente, torte smisurate e ciotole fumanti di punch che annebbiavano la stanza col loro vapore delizioso.
Seduto comodamente sul tutto, stava un allegro gigante, magnifico a vedersi, con in mano una torcia ardente a forma di cornucopia; la teneva alta, molto alta, in modo da farne cadere la luce su Scrooge, quando fece capolino da dietro la porta”.
(Charles Dickens, Canto di Natale)
La descrizione della stanza dello spirito del Natale presente, il secondo dei tre spiriti che appaiono all’avaro Ebenezer Scrooge nel Canto di Natale di Dickens, ben si presta a rappresentare l’abbondanza di cibo che contraddistingue le nostre tavole durante le festività natalizie.
La cena della vigilia, il pranzo di Natale o il cenone di capodanno sono infatti occasioni in cui spesso si acquistano e preparano pietanze in abbondanza. In queste circostanze aumenta l’esposizione a rischi alimentari, in particolare a quelli derivanti da una conservazione scorretta degli avanzi che favorisce la proliferazione di microrganismi patogeni.
Vediamo quindi dieci accorgimenti da adottare per non correre questi rischi ed evitare sprechi.
1. Non preparare troppe pietanze
Può sembrare banale, ma per non dover gestire poi grandi quantità di avanzi, la prima regola da rispettare è quella di cercare di non preparare più pietanze del necessario. Evitare quindi cene o pranzi pantagruelici, cercando il più possibile di commisurare la quantità del cibo che si prepara all’effettivo consumo, proporzionandolo al numero di commensali e considerando anche la loro età (bambini ed anziani tendono a mangiare meno rispetto agli adulti).
2. Attenzione ai cibi freschi
Quando facciamo la spesa, ponderiamo bene il quantitativo da acquistare soprattutto nel caso di alimenti freschi e deperibili, ovvero quelli che hanno una shelf-life di breve durata e che per le loro caratteristiche costituiscono un terreno favorevole alla crescita dei microrganismi patogeni. Alcuni esempi? Latte e latticini, carne, pesce, uova, salse e creme a base di uova crude.
3. Non sovraccaricare il frigo
Evitiamo di riempire eccessivamente il frigorifero: se gli alimenti sono troppo vicini o ancor peggio compressi dentro l’elettrodomestico, si ostacola il circolo d’aria al suo interno che consente il raffreddamento e la conservazione dei cibi.
4. Dopo la cottura, non lasciare i piatti a temperatura ambiente
Se prepariamo in anticipo dei piatti cotti, non lasciamoli a lungo tiepidi a temperatura ambiente: è necessario raffreddarli velocemente e poi riporli in frigorifero.
Per raffreddare possiamo mettere la pentola in acqua fredda, oppure porzionare l’alimento in contenitori per alimenti chiusi e raffreddarli con acqua fredda. Per chi ne è dotato, in alternativa, è possibile utilizzare l’abbattitore.
5. Eliminare gli avanzi rimasti in tavola oltre le quattro ore
Non conserviamo avanzi che siano rimasti a temperatura ambiente oltre le 4 ore: gli alimenti lasciati sulla tavola oltre questo tempo vanno eliminati.
6. Attenzione a creme e salse
Le creme e le salse, specialmente se a base di uova crude, vanno conservate in frigorifero e consumate nel giro di qualche giorno, prestando attenzione a non lasciare posate sporche all’interno del contenitore per evitare contaminazioni. La permanenza a temperatura ambiente di eventuali tartine o dolci con queste componenti non deve superare le 2 ore al massimo.
7. Conservare correttamente gli avanzi in frigorifero
Dopo il pasto gli avanzi possono essere conservati in frigorifero per 2 o 3 giorni, ma vanno collocati in contenitori puliti e chiusi nei ripiani alti del frigorifero. La collocazione in alto nel frigorifero evita eventuali cross-contaminazioni o sgocciolii di altri prodotti. Prestiamo attenzione a non mescolare diverse tipologie di alimenti ma manteniamoli separati. Nel caso di affettati, non conserviamoli oltre i due giorni al massimo, a meno che non siano sottovuoto.
8. Congelare nei contenitori adatti
Se vogliamo congelare gli avanzi, evitiamo l’utilizzo di carta, cartone o vaschette di alluminio. Preferiamo invece contenitori chiusi adatti al contatto con gli alimenti e al congelamento, come i sacchetti monouso specifici per il congelatore.
9. Scongelare gli avanzi in modo corretto
Lo scongelamento degli avanzi va fatto in frigorifero, oppure in acqua fredda all’interno di un contenitore chiuso, per non eliminare i nutrienti dall’alimento con l’azione dell’acqua. In alternativa possiamo cuocere direttamente l’alimento congelato.
10. Riscaldare in modo uniforme
Prima di consumare gli avanzi, riscaldiamoli uniformemente fino al cuore del prodotto.
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