Questa ricetta ci è stata segnalata da Elisabetta Miucci, tecnologo alimentare e docente dell’ente di formazione professionale ENAC Puglia, che l’ha scritta assieme agli studenti del corso “Operatore della trasformazione agroalimentare – indirizzo pasticcere, panettiere e pastaio”. Gli autori ci segnalano anche che:
La paposcia è una tipica focaccia pugliese detta anche “pizza schett” o “pizza a Vamp”, cioè cotta con la vampa (fiamma) del forno a legna. Si tratta di una ricetta antica caratteristica di Vico del Gargano, in provincia di Foggia. La straordinaria morbidezza del prodotto è dovuta all’impiego della “cresenza”, ovvero del lievito naturale. Il termine dialettale “paposcia” in italiano significa “babbuccia” o “pantofola”, ed è dovuto alla forma della focaccia, allungata e leggermente schiacciata, che ricorda appunto la pantofola. La paposcia risale al XVI secolo e si preparava con la “fazzatura”, ovvero quella parte di impasto che restava sulla madia dopo aver sollevato le pagnotte di pane. Il pane è sempre stato un alimento prezioso, spesso unico sostentamento delle famiglie povere: nulla doveva andare sprecato! Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali ha inserito la paposcia nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della Regione Puglia (PAT).
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